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Preghiamo per tutti i bambini che sono ancora invisibili all’occhio umano. Affinché qualcuno si accorga della loro esistenza e della loro solitudine

Nel primo sabato del mese di marzo 2024, si rinnova la preghiera del Santo Rosario dedicata ai bambini abbandonati di tutto il mondo e alle famiglie adottive e affidatarie. Commento e preghiere a cura di Silvia e Stefano Zappa (Comunità La Pietra Scartata, Diocesi di Milano, Regione Lombardia). Prega insieme a noi, sabato 2 marzo, alle ore 21.00

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 15,1-3.11-32)


In quel tempo, si avvicinavano Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

Il commento di Silvia e Stefano

I figli lasciano la famiglia per costruirne una loro. Questo è il desiderio di ogni genitore. Ma non sempre succede questo. Spesso, i figli adottivi lasciano la loro casa trascinati dal male dell’abbandono. Sono per così dire travolti da un vortice spesso senza ritorno.
Per alcuni, la ferita dell’abbandono è talmente profonda che li travolge e diventano ciechi, non riescono più a veder l’amore che ogni giorno viene loro donato dai genitori.
E i genitori? Pregano, soffrono e sperano, come il padre del figliol prodigo, non perdono mai la speranza perché, attraverso la preghiera costante, riescono a resistere e ad aspettare il ritorno del proprio amato figlio.
E il figlio che invece resta, che riesce a vedere l’amore di ogni giorno ricevuto dai genitori? Soffre tanto per il fratello disperso… più di tutti ne comprende il dolore e più di tutti è consapevole di quanto stia soffrendo.
Allora si stringe d’affetto e prega insieme ai genitori, affinché il figlio che era perduto, possa tornare, e la famiglia rinasca nuovamente.

Preghiamo

Nel primo mistero della gioia, contempliamo l’annuncio dell’angelo a Maria.
Preghiamo per le coppie di fidanzati che si preparano al sacramento del matrimonio: affinché sentano il richiamo del Signore a formare una famiglia aperta all’accoglienza

Nel secondo mistero della gioia, contempliamo la visita di Maria a Santa Elisabetta.
Preghiamo per le autorità dei Paesi dei nostri figli: perché pongano i diritti dei minori prima di ogni altro loro pensiero.

Nel terzo mistero della gioia, contempliamo la nascita di Gesù nella grotta di Betlemme.
Preghiamo perché l’iter adottivo che le coppie devono intraprendere diventi sempre più un momento di maturazione all’accoglienza piuttosto che inutile selezione.

Nel quarto mistero della gioia, contempliamo la presentazione di Gesù al tempio.
Preghiamo per tutti i bambini che sono ancora invisibili all’occhio umano. Affinché qualcuno si accorga della loro esistenza e della loro solitudine. O Signore, tocca l’animo delle persone che incontreranno.

Nel quinto mistero della gioia, contempliamo il ritrovamento di Gesù nel tempio.
Preghiamo per le persone che lavorano negli istituti dei nostri figli. Il Signore le aiuti nel loro lavoro quotidiano di custodia e cura, anche nella difficoltà e nella fatica.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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inserendo la causale "sostegno vocazione all’accoglienza familiare"..