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Donare il proprio tempo perché si diffonda la bellezza dell’adozione

Elisabetta e Silvio sono due genitori che hanno adottato la prima figlia Nayruth dal Perù e suo fratello Marco dalla Bolivia, cominciando una storia che va oltre e li ha portati a dedicare il loro tempo alla formazione delle altre coppie


Quanto può essere ricco ed “esponenziale” il percorso di adozione? Impossibile da quantificare, perché da quell’atto di accoglienza e di amore reciproco si apre un universo che non conosce confini.
Lo dimostra molto bene la storia di Elisabetta e Silvio, una coppia che ormai diversi anni fa ha adottato una bambina dal Perù: Nayruth Virginia. È lei, come raccontano i due, ad aver “regalato il primo dono: quello di diventare mamma e papà, di essere finalmente famiglia”. Dopo anni di attesa, l’incontro tra genitori e figlia è un momento magico, che travolge tutti e tre e quasi “impone” la necessità di una condivisione ulteriore.
Così, qualche tempo dopo, alla famiglia si aggiunge la tanto desiderata “fratellina”: Marco, che arriva dalla Bolivia e viene accolto da Nayruth con un amore unico e profondo, stupendo gli stessi genitori e trasmettendo il senso vero di cosa significhi “affidarsi” fino in fondo e cambiare al propria vita!

La famiglia è cresciuta, si è unita sempre di più e ha sempre condiviso l’importanza di quanto vissuto, tanto da portare Marco, ormai “al sicuro” nella sua nuova casa, a chiedere ai suoi genitori se gli altri bimbi fossero rimasti ancora là, nell’istituto in cui anche lui aveva vissuto, e del perché mamma e papà non li abbiano “portati fuori tutti”, con una scala che scavalcasse quella recinzione dove loro erano reclusi.

Ecco perché ancora oggi, a distanza di tanti anni, Elisabetta e Silvio, che sono diventati una coppia formatrice per  le altre coppie di Ai.Bi. che si preparano all’adozione, raccontando della loro storia ripetono che i doni che hanno ricevuto sono stati tre, tutti unici e inaspettati: “Nayruth, Marco e la gioia di donare il nostro tempo perché si diffonda la bellezza dell’adozione”.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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inserendo la causale "sostegno vocazione all’accoglienza familiare"..

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